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Sorridere a prescindere

by Quarto Stato

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1.
La campagna 04:21
I campi le mosche gli odori e il fuoco la sera La pubertà della natura quand’è primavera Le ortiche i conigli e le querce falene e zanzare Le corse a perdifiato del tuo cane E non c’è tempo non c’è rumore Dove la neve decide di fare coi monti all’amore Non c’è spazio non c’è religione - Sei solo tu e il tuo riflesso sull’acqua del fiume - Sei solo tu e le stelle dell’orsa maggiore - (Sei solo tu tutta quell’erba e tanto sole) - Sei solo tu e finalmente un po’ di pace interiore (Poderi lasciati a vegliare castagni silenti Le lucciole che dipingono ombre e notti I funghi gli uccelli e le more infiniti sentieri Che ti portano a ricordare i tuoi tempi migliori) Mille milioni di stelle e nemmeno un lampione L’artista che prepara la tela per il calabrone E il vento che soffia leggero danzando col fiore E tu non hai bisogno di niente nemmeno di un nome E forse sarà soltanto un’illusione Ma almeno ho riscoperto del mondo il colore E che la pace non si trova nell’abbondanza Che la pace non è una cosa che si compra
2.
Burattini 03:34
Burattini che sfrecciano veloci per le vie di questa città Fra palazzi gonfi di orfani e macchine tutte “made in Taiwan” Tra pascoli di cemento e pozzanghere al sole Tra le altalene di un rubacuori drogato Tra macchine straluccicanti ferme senza fiato La tua bocca perde i denti ed ogni suo significato Mercanti che urlano sprezzanti gonfi di contanti lingue da mercanti E i falchi appostati sui muri della storia che se la ridono al parco della vittoria Il mio onore falciato malamente a brandelli Dalle fauci elettriche di una televisione Io che vorrei solo conoscere il senso del bello E per questa mia vita trovare una soluzione Dimmelo tu come si fa a non avere più così tanta paura in te Bellicoso essere sempre pronto e nonostante tutto ad uccidere Il tuo fratello Ora che al centro del mio istante Rappreso Mi ritrovo sull’orlo spinoso di gomma Io che cerco il delirio in ogni momento Mi pento davanti a chi sa cosa vuol dire aver perso Il mio onore falciato malamente a brandelli Dalle fauci elettriche di una televisione Io che vorrei solo conoscere il senso del bello E per questa mia vita trovare una soluzione
3.
Cade tanta neve sulla gente nel viale per la notte di dicembre e quel vento freddo taglia le parole tra una vetrina e un croccante Un milione di milioni di decine di luci intermittenti la strada che sembra un sogno cucita coi diamanti Tutti vogliono tutto tutti sono bravi tutti stanno bene di nuovo cristiani e gli artisti più mancati si riscoprono nell’arte di fare i presepi Dietro alle sciarpe sorrisi di circostanza con quei parenti e Walt Disney che ruba il palinsesto ai bombardamenti Dei tuoi auguri diceva quel vecchio al bar lo sai non me ne frega un accidente Babbo Natale mandatelo a fare i regali a chi fa le guerre A chi ha il potere di cambiare le cose e decide solo chi ha fame e chi perde Gli auguri alla povera gente non servono a niente Vaga solitario senza una meta senza speranza quel buon valore che chi ha fame abbia da mangiare e chi ha freddo una coperta un po’ di calore Ma la ricchezza inganna l’eleganza con pochi risparmi e il giorno che sarebbe per gli altri esageriamo noi stessi
4.
Amore mio 03:41
Ti ho cercato dovunque sotto terra sotto il letto sotto le unghie nelle ombre del mattino nelle scatole cinesi nel colore del vino nell’ultimo pezzo di pane nell’ultimo sole che scalda d’ottobre nel sapore del sale nel cuore del vento nella rugiada di un pianto Amore mio amore che ancora non ho Ti ho cercato nel niente dietro le stelle fra tutta quella gente nel suono di un violino nelle tracce lasciate sulla neve da un bambino fra la schiuma di un tuffo nel mare nelle pieghe che il ballo impone alle sottane nel fuoco d’inverno nel furto di un bacio nella saggezza di un tempo Ti ho cercato da sempre che fosse futuro passato o presente in ogni mia salita in tutte quelle cose che ho perso fra le dita perché sarai la cura e il sostegno la chiave di lettura in ogni mio sogno la mia voglia di ridere la certezza di rinascere ogni giorno e per sempre
5.
Nello specchio da spettatore vedo un volto gonfio di terrore Nel mio spirito e nel mio cuore in troppi hanno parlato tanto Facendo rumore Quindi ora più che mai io potrei rinascere Come una luce che nella notte squarcia le tenebre Quindi ora più che mai io potrei risorgere Come un seme nel deserto che quatto quatto attende le nuvole Ho visto dall’alto il tappeto verde del mondo e non è come quello che i poeti sognano Ho anche sognato ma i miei sogni son bottiglie nel mare e a stento riesco a farle galleggiare
6.
Se ti è rimasto ancora un po’ di pane Una giacca di lana e soprattutto un cane Se ancora ti piace camminare scalzo per sentire meglio la differenza tre erba e asfalto (Allora … non ti lamentare Perché stai ancora bene Avrai altre notti per dare importanza alle tue pene) Allora… non ti lamentare Perché stai ancora bene Ci saranno altri giorni per dire che (oggi) non ti conviene Se ti è rimasto ancora qualche sorriso Se ti senti ancora vivo con il sole del mattino Se non ti importa di quanti soldi hai poi in tasca Perché la tua ricchezza l’hai nel cuore e non in (qualche) banca Se ti sei accorto che sprecavi troppo vino Per fare il figo all’aperitivo Se ti sei accorto della differenza Che c’è tra la realtà e la loro apparenza Se ti sei accorto che ti prendono per il culo Quando in tv parlano del tuo futuro Se ti sei accorto che quando non hai più parole È meglio smettere ed imparare ad ascoltare
7.
Serenata 04:48
Sei entrata fra sottili e velate fessure come fumo hai dato da mangiare al cane rinchiuso sei entrata come un maremoto una valanga con il ruggito di un ciclone portando dentro il sole e tutto il suo colore sei entrata in questa casa come un lampo di luce di neve bella come la paura che ti spiega la vita bella come la vita quando non hai più paura Come qualcosa di prezioso Come l’acqua in un oceano di sete Come la smorfia di chi desidera E non chiede e non chiede Sei entrata piano a piedi scalzi cercando di non fare rumore Ma hai lasciato in giro dietro di te pezzetti di cuore La strada più facile da seguire per un povero cieco pazzo d’amore È fra le spine di un bosco di rovi senza le more Per ritrovarsi alla fine sull’erba di quel cortile Con milioni di baci e di cose da dire e di mille progetti sull’avvenire Piccola mora di rovo ma da dove sei venuta Da una stella sei caduta ah no ci scommetto ti sei perduta Piccola mora di rovo ma raccontami per favore La tua vita i tuoi sogni e come ti piace fare all’amore Raccontami perché sei qui e se sei la morte uccidimi uccidimi
8.
Canzone 04:15
Canta con me perché cantar fa bene al cuore come il vino e l’illusione di non avere addosso più catene e che oggi non tramonti il sole Canta con me che c’è bisogno di parole buone per lenire un po’ le paure per portare dentro un po’ di pace quando tutto intorno è confusione E cantalaaa, lailailaaa puoi cantar per una vita intera quando la notte si fa galera esci fuori e canta a squarciagola perché pure chi balbetta quando canta non ha più paura Canta finché avrai dell’aria da respirare perché cantar dà la forza di lottare perché un canto muove una nazione perché cantar non si potrà mai vietare
9.
Ed ho scoperto che a volte serve anche perdersi per ritrovare un po’ se stessi ma senza illudersi perché la strada di casa è sempre dietro all’ultimo bicchiere in un bar perché la strada di casa lo sai bene la sai a memoria Ed ho scoperto pure che il tempo non ha regole e un orologio non rappresenta a pieno il suo potere perché il suo vero valore sarà in base a quanto sorriderai perché il suo vero valore sarà di quante volte hai detto Ormai non è il momento ormai mi sento perso ormai mi scopro dentro una gran poca voglia di vivere ormai son troppo stanco ormai son dentro al sacco ormai vado in affanno anche solo a piangere E il tempo va da sé Ed ho imparato che anche l’amore ha i suoi limiti e che non serve farsi i regali per nasconderli perché l’amore è come una stufa che non deve spegnersi e far la legna per sempre è un culo che non immagini Ma ormai non è il momento ormai ti senti perso ormai ti scopri dentro una gran poca voglia di vivere ormai sei troppo stanco ormai sei dentro al sacco ormai vai in affanno anche per due coccole E il tempo va da sé Come un treno invisibile che non fa fermate a meno che tu non decida di scendere E il tempo va da sé

about

Musica proposta come lente d'ingrandimento sulle piccole cose di tutti i giorni col sano intento di riscoprire la semplicità della vita nella sua essenza.
Il Quarto Stato porta su ogni palco, attraverso la musica, un messaggio di pace.

credits

released April 27, 2019

Prodotto da Quarto Stato e Associazione Culturale “La Compagnia per non Perire d’Inedia” Marradi (FI)
Registrato presso Clips Rag & Rock di Riolo Terme (RA) tra febbraio e luglio 2018
Ingegneri del suono: Paride Ridolfi, Lorenzo Santandrea
Assistenti alla registrazione: Lorenzo Dal Fiume, Iacopo Battilani, Monia Visani
Missato da Paride Ridolfi e Quarto Stato presso “TheLoundryWaves”
Assistente al Missaggio: Monia Visani
Mastering: Paride Ridolfi
Fotografia e Progetto Grafico: Nicola Pozzi
Fabio Tondini: testi, voce, chitarra acustica
Samuele Chiozzini: chitarra classica, chitarra elettrica, ukulele
Nicolò Benericetti: basso
Federico Quadalti: batteria
Marco Nati: tromba
Fabiana Monti: fisarmonica
Hanno collaborato:
Monia Visani: vocal coaching, cori
Samuele Tesori: armonica

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Quarto Stato Tuscany, Italy

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